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23 10 2013 | Rimini | Mobilità dolce, Pazzaglia: Che fine ha fatto il pum?

Mercoledì, 23 Ottobre 2013

tortora-chiaroRimini | Mobilità dolce, Pazzaglia: Che fine ha fatto il pum?

 

Che fine ha fatto, dal 6 marzo 2008 quando il consiglio comunale lo approvò, il piano urbano della mobilità (pum) di Rimini? Se lo domanda il gruppo consiliare di Sel e FareComune con una interrogazione al sindaco.
"All'epoca - ricorda il consigliere Fabio Pazzaglia - l'assessora ai lavori Pubblici e Mobilità Paola Taddei dichiarò pubblicamente “l'importanza di quanto approvato dal Consiglio Comunale perché trattasi di un atto fondamentale e necessario di pianificazione concreta, reale, con una tempistica predeterminata e prefissata e non un libro dei sogni destinato a rimanere in un cassetto”. Una tempistica che fu quantificata nell'arco di 10, al massimo 15 anni".
Obiettivi del piano, ricorda Pazzaglia, erano quelli di "ridurre i fenomeni di congestione viaria, assicurare l'abbattimento dei livelli di inquinamento atmosferico e acustico, ridurre i consumi energetici, aumentare i livelli di sicurezza del trasporto e della circolazione stradale, minimizzare l'utilizzo individuale dell'auto privata ed incrementare la capacità del trasporto pubblico collettivo. Obietti del tutto condivisibili". Prevedeva sei nuovi collegamenti che avevano lo scopo di completare il quadro degli interventi sulla rete viaria cittadina: S.P. Coriano, S.P. Montescudo e Strada Statale 72 RSM; Via Marecchiese, Padulli e Strada Statale 16; Vie Marecchiese, Tonale ed Emilia Vecchia; nuova viabilità in località Santa Giustina; Via Tolemaide ed Polo Scolastico di Viserba; Deviatore Marecchia zona Rivabella, Via Monfalcone fino a via Roma.
A distanza di oltre 5 anni nulla si sa di tutto ciò. "Vorremmo sapere se il sindaco ritiene questo strumento ancora valido oppure no, visto e considerato che in sostanza i 6 principali nuovi collegamenti previsti nel Piano sono rimasti lettera morta. La nostra impressione, ci corregga se sbagliamo, è il primo cittadino abbia nei fatti “declassato” il pum, derubricandolo ad uno dei tanti atti votati dal Consiglio Comunale precedente alla sua elezione. E non di certo considerandolo come un atto fondamentale (come venne definito all'epoca). Non ci sarebbe niente male, basta dirlo".


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